PAOLO D’AVOLI, GRUPPO CORALE E SCHOLA CANTORUM. MEZZO SECOLO DI STORIA DELLA MUSICA VISSUTO TRA I GRANDI DEL 900

Musica e cultura

Sala della Ragione. Il Maestro Paolo d’Avoli alla direzione del Gruppo Corale nel 1958

NEI PRIMI ANNI DEL SECOLO SCORSO LE STRADE DI GRANDI AUTORI  DI MUSICA SACRA CONTEMPORANEA SI INCROCIANO AD ANAGNI. UN GIOVANE MUSICISTA LOCALE NE RACCOGLIE INSEGNAMENTI ED ESPERIENZA E CREA DAL NULLA UNA TRADIZIONE POLIFONICA CHE NEI 50 ANNI SUCCESSIVI DA FAMA E LUSTRO AI GRUPPI DA LUI DIRETTI E ALLA CITTA’.  QUESTA E’ LA STORIA DI PAOLO D’AVOLI CHE DELLA MUSICA HA FATTO LA SUA PROFESSIONE E RAGIONE DI VITA COINVOLGENDO L’INTERA COMUNITA’ IN UN PROGETTO ARTISTICO E CULTURALE CHE NON HA AVUTO EGUALI NELLA STORIA CITTADINA.

di Francesco Cecconi

 

Agli inizi degli anni 30, dopo anni di diffidenza durante i quali la stampa è rimasta il principale strumento di consenso, il regime fascista comprende le potenzialità propagandistiche della radio e nel giro di pochi anni viene sviluppata una rete di stazioni radiofoniche che dalle città italiane più importanti coprono l’intero territorio nazionale. Il controllo su ciò che viene trasmesso è ferreo. Le notizie da mandare in onda sono accuratamente vagliate e sottoposte ad approvazione prima di essere trasmesse e per rendere la propaganda di regime più efficace e pervasiva vengono prodotti una serie di programmi leggeri, destinati all’intrattenimento, che la affiancano. Palinsesti di successo che contribuiscono allo sviluppo di massa della radiodiffusione nazionale. A queste trasmissioni però si ha anche la lungimiranza di aggiungere importanti segmenti educativi e culturali destinati a portare nelle case degli italiani musica, letteratura e teatro, inaugurando così un percorso virtuoso che caratterizzerà il servizio radiofonico pubblico anche nei decenni successivi. Sulla falsariga di quanto già realizzato in Gran Bretagna, alle due principali reti che oggi definiremmo generaliste, ne viene affiancata una terza, destinata specificamente a questo genere di programmazione.

Il Maestro Paolo d’Avoli

È in tale contesto che la sera del 6 dicembre 1937 gli italiani che possiedono un apparecchio radio ricevente e che sono sintonizzati sui 1357 KHz della stazione EIAR denominata Roma III, ascoltano in diretta un impegnativo concerto polifonico. Dagli altoparlanti delle popolari “Radio Balilla” e dei più prestigiosi ricevitori “Minerva” gli ascoltatori di tutta Italia possono apprezzare i canti popolari della nostra terra come la “Serenata a dispetto” o la “Ninna nanna”, raccolti e trascritti per soli e coro da Luigi Colacicchi che in quegli anni si va affermando come etnomusicologo di fama nazionale e che circa venti anni prima, da voce bianca, ha fatto parte del gruppo corale che sta eseguendo le sue rielaborazioni della musica tradizionale ciociara. Qualche giorno dopo il quotidiano “La Stampa”, sia pur con un linguaggio che riflette il clima dell’epoca, ne dà conto in termini molto lusinghieri: “Molto opportunamente hanno trovato posto nel terzo programma i canti popolari della nostra terra. Sere fa, il Gruppo Corale di Anagni, diretto da Paolo D’Avoli, ci ha fatto ascoltare alcuni canti della Ciociaria, raccolti e trascritti da Luigi Colacicchi. Trasmissione interessantissima; che ci ha convinto sempre più della necessità di tener viva l’attenzione dei colti e degli incolti sulla fresca e limpida vena che sgorga dall’anima del nostro popolo, acqua pura e dissetante che conserva intatte le qualità naturali della razza”. E’ solo la prima di tante esibizioni in radio. Dal 1937 al 1955 se ne conteranno oltre 40, alle quali vanno aggiunti altri 8 concerti all’interno di trasmissioni speciali dirette all’estero, mandate in onda dal Centro Radio Imperiale di Prato Smeraldo. Una di queste emissioni viene ricevuta nella città di Londra il 9 ottobre 1938 dai coniugi Sofia e Attilio Calderara, italiani residenti in Gran Bretagna, che in una toccante lettera al direttore del coro esprimono tutta la loro commozione per la musica ascoltata: “ …A renderla intensa non è stata solo la nostalgia della Patria ma la squisita esecuzione di canti bellissimi che tutta ci hanno detta la bravura del Direttore e la educazione artistica della massa corale”. Quelle voci appartengono al “Gruppo Corale di Anagni”, a dirigerlo è il Maestro Paolo D’Avoli che poco più di venti anni prima, nel 1915, ha rifondato la “Schola Cantorum” della cattedrale di Santa Maria Annunziata in Anagni e sulla base di questa esperienza ha sviluppato una intensa attività musicale in grado di coinvolgere l’intera città.

EIAR: La pubblicità a mezzo stampa di un concerto in radio.

Nato ad Anagni l’11 febbraio 1897 Paolo D’Avoli è un talento musicale precoce. A 12 anni sotto la guida del maestro Amos Pancaldi ha già acquisito una notevole tecnica pianistica, ma l’incontro destinato a segnare la sua vita artistica avviene nel 1912. Proprio in quell’anno arriva ad Anagni, chiamato a dirigere la Schola Cantorum della Cattedrale, il Maestro Francesco Coradini. Sacerdote in odore di “modernismo” e per questo emarginato dai vertici ecclesiastici della diocesi di appartenenza, l’aretino don Coradini è allievo di Raffaele Casimiri che fa parte di quella generazione di preti musicisti del calibro di Lorenzo Perosi e Licinio Refice che nei primi anni del 900 rivoluzionano i canoni della musica liturgica della Chiesa Cattolica.

Gli allievi della Scuola Popolare di Canto 1924-1928

Coradini giunge ad Anagni dopo aver ricoperto l’incarico di maestro di cappella presso la Cattedrale di Perugia. In quel periodo l’organico della Schola Cantorum è formato in gran parte dagli allievi del Seminario Diocesano con l’aggiunta di pochi elementi esterni. Il neo direttore intuisce immediatamente le potenzialità del giovane D’Avoli e lo prende sotto la sua direzione insegnandogli armonia e canto gregoriano. La fiducia in questo giovane allievo è ben riposta. Il giovane Paolo è uno studente diligente e scrupoloso e fa tesoro degli insegnamenti del maestro al punto che nei periodi di assenza da Anagni è lui a sostituirlo nella direzione della Schola Cantorum. L’esperienza anagnina di Coradini si conclude nel 1915. L’anno successivo Casimiri lo coopta come organista e suo vice presso la basilica di San Giovanni in Laterano in Roma e nel 1920, richiamato dal nuovo vescovo Emanuele Mignone, torna nella sua Arezzo dove eserciterà il ministero sacerdotale e attività musicale nei successivi 40 anni. Il Sacerdote aretino avrà sempre un bellissimo ricordo della sua esperienza anagnina e tanti anni dopo, in occasione delle celebrazioni dei 30 anni di attività della Schola Cantorum, in una lettera datata 12 febbraio 1945, così scrive al suo vecchio allievo: Alla tua Corale che ti segue con tanto entusiasmo e con pari affetto, porgerai i miei ringraziamenti e le mie congratulazioni per le belle manifestazioni artistiche regalate alla vostra città. […] Non era possibile ottenere questi resultati senza il grande trasporto che hai sempre dimostrato per la musica e senza la tenacia di forti convinzioni”.

La Schola Cantorum della cattedrale nel 1935

La partenza di Casimiri lascia la Cattedrale di Anagni senza Schola Cantorum. Paolo D’Avoli a partire dal 2 giugno 1915 si incarica di ricostituirla attingendo nuove leve musicali dagli alunni delle scuole elementari, coinvolgendo allo stesso tempo anche alcuni giovani del luogo non ancora soggetti agli obblighi militari, visto che da pochi giorni l’Italia è entrata in guerra. L’apertura del sodalizio musicale anche all’esterno degli istituti religiosi cittadini sarà sempre più ampia e ne costituirà uno dei punti di forza. Grazie al maestro D’Avoli la cultura musicale non rimane un fenomeno d’élite confinato in ambito religioso o borghese, ma assume, grazie anche a un coraggioso ampliamento del repertorio, una caratteristica realmente popolare.  

Schola Cantorum. La formazione del 1947

Nel 1916 il Capitolo della Cattedrale bandisce il concorso per la direzione del del coro e della Schola Cantorum. A vincerlo è il maestro Armando Antonelli che però, al momento di assumere l’incarico,  rinuncia alla nomina e nell’anno successivo il ventenne Paolo D’Avoli viene nominato reggente della Cappella del Duomo. Il ruolo diventa definitivo solo nel 1925 quando il Capitolo della Cattedrale, all’unanimità, lo nomina titolare direttore organista della Cattedrale di Anagni. La sua “Scuola popolare di canto”, aperta alle voci bianche di tutta la città, riscuote un grande successo, puntualmente confermato da saggi di fine corso che si tengono presso la Cattedrale di Anagni.  Nel frattempo D’Avoli insegna musica e canto presso il Seminario Diocesano e pianoforte e armonio agli allievi del Collegio Leoniano dove incontra il Padre Gesuita Luigi Camattari, altro valente musicista di quella generazione, con il quale perfeziona la sua tecnica di direzione della musica corale polifonica.

IL RICORDO DELLA MAESTRA VERA GIULII CAPPONI

In questo lasso di tempo però Paolo D’Avoli sta lavorando a un progetto ancora più ambizioso: la formazione di un gruppo corale cittadino che fonda in un solo grande organico l’esperienza della Schola Cantorum, dalla quale provengono le voci virili e quella della Scuola Popolare di Canto dalla quale vengono aggiunte le voci bianche. Non è facile coordinare e fondere queste due esperienze musicali cosi lontane tra loro. E’ un lento e laborioso lavoro di amalgama che vede la luce solo 3 anni dopo, il 2 ottobre 1928, quando presso la sala della Ragione del municipio di Anagni il neo costituito Gruppo Corale si presenta con un impegnativo programma polifonico a quattro voci dispari (soprani, contralti, tenori, bassi) al giudizio del pubblico. E’ l’inizio di una esaltante avventura artistica che fa di Anagni una vera e propria “città della musica”. Il musicologo prof. Arnaldo Boreggi In “Vita Corale – Rassegna mensile di musicologia italiana” dopo aver evidenziato le eccellenze educative rappresentate dai tre collegi (Leoniano, Regina Margherita e Principe di Piemonte) presenti sul territorio, ne analizza anche l’effervescente vitalità musicale: “[…] Né il culto della musica vi è trascurato; ché Anagni anzi può essere citata ad esempio ad altre città di gran lunga più ricche e potenti […] Attualmente Anagni conta 3 attività musicali che si integrano e si completano; la “Schola Cantorum” della Basilica Cattedrale, il Gruppo Corale Anagnino e la civica banda. […] Per mezzo dell’una come dell’altro si possono svolgere in Anagni manifestazioni corali, sacre e profane, degne della massima considerazione”.

Il Gruppo Corale nel 1928

Nel giro di pochi anni il Gruppo Corale da fenomeno locale, capace di coinvolgere e avvicinare alla musica un gran numero di nostri concittadini, diventa un “caso” nazionale. Il vasto repertorio che comprende sia brani sacri e profani della tradizione che la musica popolare proposta nelle impegnative rielaborazioni del Colacicchi, è apprezzato in tutta la penisola e il coro inizia un tour de force che prosegue nei decenni successivi tra inviti a festival, celebrazioni religiose ed esibizioni alla radio.

IL RICORDO DI EMILIO CACCIATORI CANTORE SOTTO LA DIREZIONE DI D’AVOLI NEI PRIMI ANNI 60

Le vicende del Gruppo Corale si incrociano anche con quelle della grande storia. Il 3 maggio 1938 presso la Stazione Ostiense di Roma giunge un convoglio dalla Germania. Dal treno scende Adolf Hitler con al seguito tutti gli esponenti di spicco del regime nazista: Joseph Goebbels, Joachim Von Ribbentrop e il “delfino” Rudolf Hess. E’ durante questi giorni che con il coinvolgimento nei piani di guerra del Terzo Reich inizia per l’Italia quella rovinosa discesa che culminerà con la tragedia della guerra.  In quel momento sono ben poche le persone consapevoli di ciò che sta accadendo. Il clima che si respira in quella prima settimana di maggio è quello della festa: Hitler e i suoi gerarchi, tra un colloquio politico e l’altro, visitano musei e siti archeologici. Non i Musei Vaticani però, perché Pio XI, proprio in quella settimana, ne decreta la chiusura insieme all’intera basilica di San Pietro e si ritira a Castel Gandolfo. Altrove, adunate oceaniche e scenografie “rifatte di cartone”, come descritte dal Trilussa, accolgono questa compagnia di giro dei dittatori con manifestazioni più o meno spontanee di giubilo popolare. La sera del 7 maggio Piazza di Siena è gremita, migliaia di persone acclamano i due dittatori che presenziano l’adunata dall’imponente palco appositamente allestito per l’occasione. L’ Opera Nazionale Dopolavoro ha organizzato una grande manifestazione di musica e danze popolari con la partecipazione 800 danzatori che si esibiscono in un affollatissimo salterello, 5000 musicisti e altrettanti coristi provenienti da tutta Italia. A dirigerli è stato chiamato il Maestro Gino Marinuzzi considerato tra i grandi della direzione orchestrale italiana del 900. Il Gruppo Corale di Paolo Davoli contribuisce con 59 elementi a questo grande ensemble che dopo lo spettacolare carosello dei carabinieri a cavallo chiuderà la manifestazione eseguendo l’Inno a Roma di Giacomo Puccini. Per i nostri concittadini, molti dei quali giovanissimi, si tratta di un avvenimento che ricorderanno per tutta la vita.

L’audio dell’Inno a Roma eseguito a Piazza di Siena il 7 maggio 1938.

Verso la fine degli anni 30 gli impegni del Gruppo Corale si moltiplicano. I concerti alla radio hanno dato notorietà al sodalizio che riceve inviti a manifestazioni e festival. Nemmeno l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 ne rallenta l’attività ed è proprio in questo periodo che il Gruppo Corale viene chiamato a Cinecittà per incidere una serie di brani poi utilizzati nella colonna sonora di alcuni film. Nell’agosto 1942 vengono registrati alcuni pezzi che faranno parte della colonna sonora del lungometraggio “La morte civile” diretto da Ferdinando Maria Poggioli, interpretato da Carlo Ninchi e Dina Sassoli, tratto dal dramma teatrale ottocentesco scritto da Paolo Giacometti. Due anni dopo il Gruppo Corale è nuovamente a Cinecittà per incidere altri brani per “Gente dell’aria” e“Il pianto delle zitelle”. La guerra nel frattempo ha mietuto vittime e provocato danni anche nella nostra città e il 5 dicembre 1944 il Gruppo Corale si esibisce presso il Supercinema in un concerto a favore delle persone che si trovano in difficoltà a causa degli eventi bellici.

Un estratto dalla colonna sonora del film “La morte civile” del 1942

Il 1945 è anno di celebrazioni. Mentre nel nord della penisola la guerra è ancora in corso, il primo febbraio presso il Cinema Margherita si svolge il primo concerto celebrativo del trentesimo anniversario della ricostituzione della Schola Cantorum  e l’istituzione del Gruppo Corale. Il 23 marzo Pio XII su indicazione del Vescovo Adinolfi nomina Paolo Davoli Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa una delle più alte onorificenze pontificie. Nella lettera di nomina viene ricordata in termini lusinghieri l’attività trentennale del maestro: “ Ci dice inoltre il tuo medesimo Ordinario (rif. al Vescovo Adinolfi) che sei benemerito della sua diocesi perché hai costituito una “Schola Cantorum” e l’hai diretta egregiamente, la quale istituzione non si può negare quanto sia opportuna e utile a promuovere il culto Divino”. Nel corso dell’anno si terranno altri concerti ma quello più memorabile è quello del 10 maggio quando presso il Pontificio Collegio Leoniano, che proprio in quei mesi riprende a pieno ritmo la sua attività educativa dopo le vicende belliche, l’ensemble si esibisce davanti a Lorenzo Perosi che a un certo punto del concerto, invitato dal pubblico presente, dirige personalmente il coro in una sua composizione. Negli anni successivi gli impegni del gruppo si moltiplicano e il Il primo ottobre 1949 il Gruppo Corale è ancora in radio. A partire da questa data la Radio Vaticana trasmette in onde medie e corte i “dialoghi” preparatori all’anno santo 1950 di Padre Venturi e i pezzi eseguiti dal Gruppo Corale di Anagni fanno da colonna sonora della trasmissione. Il 29 ottobre 1949 presso la Sala Palatina di Castel Sant’Angelo il gruppo è impegnato in un concerto in collaborazione con l’orchestra da camera della RAI diretta dal trentaseienne Carlo Maria Giulini che si va affermando come una delle figure direttoriali di rilievo della scena musicale italiana della seconda parte del 900. Sono di quel periodo le registrazioni di ben 90 canti di musica sacra, profana e popolare per la Radio Vaticana. Le sei sessioni di registrazione si svolgono presso l’aula magna del Pontificio Collegio Leoniano dove viene incisa, sempre in quei giorni, anche la colonna sonora del documentario di Rodolfo Pizzi “Anagni città dei Papi”.

Diploma di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa( 1945)

 

Anche il 1950 è un anno pieno di impegni per l’ensemble diretto da Paolo D’avoli che è protagonista di numerosi concerti in tutta la regione. Nel frattempo in città proseguono le opere di ricostruzione e ammodernamento del dopoguerra. Una delle opere più importanti, destinata a migliorare la viabilità del centro cittadino, è la realizzazione della nuova strada intitolata a Giovanni Giminiani, primo Sindaco della città dei papi ad essere democraticamente eletto nel dopoguerra. L’11 ottobre di quell’anno il leader del Partito Repubblicano Italiano Ugo La Malfa, ministro senza portafoglio del sesto governo De Gasperi con l’incarico di rifondare l’IRI, visita il cantiere della nuova arteria stradale ed assiste al concerto del Gruppo Corale organizzato in suo onore presso la Sala della Ragione. Le cronache narrano di un vivo apprezzamento del concerto da parte del ministro che autografa con frasi di elogio una partitura musicale del programma eseguito. La strada viene inaugurata il 17 luglio 1951 dal Ministro del Lavoro Achille Marazza, esponente democristiano, che da dirigente del CLNAI ha partecipato insieme a Lombardi, Pertini e Cadorna allo storico incontro milanese nella residenza del Cardinale Schuster per trattare la resa di Mussolini. Anche in questa occasione il Gruppo Corale si esibisce in onore dell’esponente di governo che solo 9 giorni dopo verrà sostituito nel suo dicastero da Amintore Fanfani.

1955 – Il Gruppo Corale partecipa alla trasmissione RAI “Il campanile d’oro”

L’anno successivo, tra il 7 e il 9 settembre 1952, il Gruppo Corale partecipa al prestigioso Concorso Polifonico Nazionale nella Città di Arezzo ottenendo il secondo posto assoluto che però lascia l’amaro in bocca a direttore e coristi. Secondo molte testimonianze d’epoca e i commenti della stampa locale il gruppo migliore sarebbe stato proprio quello anagnino ma per ragioni meramente campanilistiche la giuria avrebbe assegnato il primo premio a una formazione locale. Questo incidente di percorso non rallenta la frenetica attività di D’Avoli e del suo Gruppo Corale che ritroviamo il giorno di San Magno del 1954 all’inaugurazione della prima mostra di pittura “Città di Anagni”. Della giuria della mostra fanno parte Renato Guttuso, Giovanni Colacicchi, Mario Mafai, Corrado Cagli e il pittore-scrittore Carlo Levi autore di “Cristo si è fermato a Eboli” che apprezza l’esecuzione in termini entusiastici. Nel secondo dopoguerra la formazione diretta da D’Avoli riceve anche diversi inviti per presenziare alle manifestazioni ufficiali dei sindacati di ispirazione cattolica ma il primo maggio del 1955 è un’occasione davvero speciale. Il sindacato delle ACLI compie dieci anni e i festeggiamenti si svolgono in Piazza San Pietro alla presenza di Pio XII. Il Gruppo Corale in costume ciociaro esegue l’inno delle ACLI composto e diretto dal maestro Andrea Pirazzini e diversi brani tratti dal proprio repertorio.

Prove con un piccolo gruppo di voci bianche presso la chiesa della Madonna di Loreto (foto di Emilio Cacciatori)

La “Schola Cantorum” ha ormai raggiunto il suo quarto decennio di attività e sotto la direzione di D’Avoli continua la sua intensa attività artistica partecipando a manifestazioni e concorsi. Il 12 maggio 1957, a Roma, il gruppo si classifica al primo posto, ex aequo con quello di Palestrina, in una manifestazione organizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione alla quale hanno partecipato gruppi corali di tutta la regione. L’incedere degli anni però si fa sentire ed è proprio negli anni successivi che gli impegni e le attività del maestro iniziano a diradarsi fino ad arrivare al 1° aprile 1962 quando Paolo Davoli lascia definitivamente la direzione della “Schola cantorum” limitandosi a una meno intensa attività di insegnamento musicale per giovani ritenuti particolarmente promettenti.  

1961 – L’onorificenza del Comune di Anagni al maestro d’Avoli

Il graduale ritiro del Maestro Paolo d’Avoli coincide anche con la progressiva perdita di un insigne patrimonio artistico e culturale della città che nei decenni successivi vede un impoverimento di quella illustre tradizione musicale. Poche ed isolate esperienze, come quella animata da Don Francesco Fiaschetti, cercano di mantenere il legame con l’illustre passato. Verso la fine degli anni 70 e fino alla sua scomparsa, il sacerdote dirige un piccolo ensemble, composto solo da voci maschili, prevalentemente con funzioni liturgiche, presso la cattedrale di Santa Maria Annunziata e le altre chiese cittadine. Gran parte del repertorio del piccolo gruppo proviene dall’ esperienza pluridecennale di D’Avoli con composizioni di Casimiri, Coradini, Perosi e Refice. Una svolta si ha nei primi anni 80 quando il sacerdote-musicista Caracciolino Padre Giulio Capetola della parrocchia di San Giovanni de Duce, partendo dal nucleo superstite di questo coro e coinvolgendo anche un cospicuo gruppo di giovani di entrambi i sessi, ricostituisce un gruppo corale con le canoniche quattro voci inserendo gradualmente nel repertorio anche autori sacri e profani della tradizione classica e barocca come Vivaldi, Bach, Mozart, Marenzio ed altri. Alla direzione del gruppo, nel frattempo denominato “Coro Polifonico Città di Anagni”, si alternano i maestri Antonio d’Antò e Luigi Brandi che ne allargano repertorio ed obbiettivi fino ad arrivare all’attuale conduzione del Maestro Luigi Ginesti.

Il Gruppo Corale in gita ad Amalfi nel 1954

La figura di Paolo d’Avoli che ha saputo capitalizzare la concomitante ed irripetibile presenza nella nostra città di importanti musicisti contemporanei della sua epoca, resta un caposaldo importante per la scena musicale e culturale anagnina del 900. Scomparso nei primi anni 80 il maestro è ancora vivo nella memoria di coloro, ormai pochi, che dei suoi insegnamenti umani, oltreché musicali, hanno tratto giovamento ed esperienza di vita. Ad oltre quattro decenni dalla sua morte sarebbe opportuno anche dare un giusto riconoscimento pubblico alla sua memoria, con una targa o ancor meglio nella toponomastica cittadina.

Milano 1951 – Giovani cantori di Anagni in costume tradizionale

Le fonti: Nel 1980 il già citato Don Francesco Fiaschetti che vantava una antica conoscenza personale col Maestro D’Avoli ed avendo accesso ai suoi archivi, ha pubblicato un catalogo, per i tipi della Coop. Graf. Editrice “Città Bianca” di Tecchiena, contenente gli episodi salienti dell’attività musicale del Maestro, la cronologia, 1915-1962, gli eventi più importanti che hanno visto la presenza del Gruppo Corale da lui diretto, i titoli del vasto repertorio musicale eseguito e numerose testimonianze fotografiche d’epoca delle varie formazioni dell’ensemble nel corso dei decenni. A questa pubblicazione, ad estratti audio d’epoca ritrovati in rete, nonché a testimonianze personali e familiari, ci siamo ispirati per questo molto parziale ricordo del Maestro Paolo d’Avoli.