Musica e spettacoli
UN EDIFICIO ABBANDONATO E IL SOGNO DI INSEGNARE LA MUSICA A TUTTI. NEGLI ANNI 70 TOMMASO BRUNO, GIOVANNA MARINI E UN GRUPPO BEN MOTIVATO DI MUSICISTI, CON IL SOSTEGNO E LA PARTECIPAZIONE DELL’INTERO QUARTIERE, DANNO VITA ALLA SCUOLA POPOLARE DI MUSICA DI TESTACCIO. IERI LA BIG BAND DI GIOVANI EREDE DI QUELLA ESPERIENZA HA SUONATO NELLA SALA DELLA RAGIONE.
di Francesco Cecconi
Il quartiere Testaccio ancora oggi rappresenta l’anima genuinamente popolare della Capitale, apprezzata a suo tempo da poeti e scrittori come John Keats e Mary Shelley, dalle incisioni settecentesche di Giovanni Battista Piranesi e in tempi più recenti anche da Andrea Camilleri ed Elsa Morante, mentre una citazione a parte merita “Il mercato di Testaccio”, omaggio musicale degli Inti Illimani in ricordo del lungo esilio romano. E’ l’insediamento delle industrie nell’Italia post unitaria che trasforma Testaccio in un quartiere tipicamente operaio dove si sviluppa quel sentimento di solidarietà che ne fa terreno fertile per le iniziative sociali dal basso e per la resistenza alle forme oppressive di governo. Non a caso, proprio da queste parti, a Porta San Paolo, si ha la prima forma di resistenza armata alle truppe tedesche che dopo l’armistizio dell’8 settembre iniziano l’occupazione di Roma.
Un sodalizio come la Scuola Popolare di Musica di Testaccio (SPMT) poteva nascere solo in un quartiere così vitale e pronto a recepire i grandi cambiamenti e nella Roma degli anni ’70, quando la città pur essendo al centro di avvenimenti drammatici che avrebbero segnato la storia dell’intera nazione, era anche un laboratorio culturale a cielo aperto nel quale per la prima volta si tentava di far uscire le varie forme di espressione artistica dalle accademie, dalle inavvicinabili, per molti, sale da concerto e dagli altri luoghi istituzionali “chiusi”. E’ in quel periodo che musicisti e attori di gran fama e talento, si pensi a Severino Gazzelloni o Dario Fo, iniziano a suonare e a recitare in mezzo alla gente, portando la loro arte nei luoghi di lavoro o nelle scuole e pionieri italiani del jazz come Giorgio Gaslini portano questa musica nei conservatori.
CONCERTO DELL’ORCHESTRA GIOVANILE DI JAZZ DI ROMA PRESSO LA SALA DELA RAGIONE
La storia della SPMT inizia in un edificio di proprietà di un noto istituto di credito ma che è abbandonato da anni ed è in pieno degrado. Verso la fine del 1975 un gruppo di artisti in cerca di spazi alternativi per lavorare, decide di utilizzare l’edificio per farne un centro culturale e didattico riscuotendo il consenso unanime del comitato di quartiere e dei residenti. Ad iniziare questa avventura sono musicisti e attori provenienti dalla effervescente scena culturale romana del tempo: Bruno Tommaso, Enrico Pieranunzi, Maurizio Giammarco, Tommaso Vittorini, Paolo Damiani, Danilo Terenzi, Giampaolo Ascolese, Martin Joseph, Giancarlo Schiaffini, Michele Jannaccone, Eugenio Colombo, Roberto Gatto, la già nota cantautrice Giovanna Marini, Massimo Bartoletti, Lisi e Silvana Natoli.
I lavori di ristrutturazione dell’immobile si avvalgono sia del lavoro volontario dei residenti che del ricavato degli spettacoli itineranti di “Spazio zero” una cooperativa teatrale “mobile” che propone i propri spettacoli in giro per la città utilizzando un tendone. L’idea di consentire a tutti lo studio della musica si rivela vincente e nel giro di poco tempo la Scuola Popolare di Musica si trova sommersa di richieste e di studenti. La scuola diviene ben presto un punto di riferimento non solo per i residenti di Testaccio ma per gli appassionati di musica di tutta la capitale. L’originale modello di educazione musicale travalica i confini di Roma e della penisola divenendo un punto di riferimento anche in diversi Stati europei dove sorgono associazioni analoghe che si ispirano espressamente alla SPMT.
Nata proprio per far stare insieme le persone, la scuola da molta importanza agli ensemble che ne costituiscono il fiore all’occhiello. E’ proprio in tale contesto che si formano le nuove leve del jazz, come abbiamo potuto constatare nel tardo pomeriggio di domenica 17 dicembre quando l’Orchestra giovanile di jazz di Roma, sotto la direzione di Mario Raja, si è esibita presso la Sala della Ragione di Palazzo Da Iseo nell’ambito delle manifestazioni del periodo natalizio programmate tra dicembre e gennaio. L’evento è stato una prosecuzione ideale dell’annuale Anagni Jazz fest organizzato da Asso Jazz di fine luglio. Un nutrito gruppo di appassionati ha avuto modo di apprezzare una big band composta da giovani talentuosi, ben amalgamati nelle parti d’insieme ed efficaci negli assoli. Interessante il repertorio proposto che va da Jobim-De Moraes a Duke Ellington passando per interessanti composizioni originali dei giovani musicisti e qualche standard natalizio come da tradizione visto il periodo. Nell’articolo vi proponiamo l’audio integrale del concerto e una ampia sintesi video.