Musica
“LA MIA CHITARRA NON E’ PER I RICCHI, NIENTE DEL GENERE. IL MIO E’ CANTO DEGLI UMILI PER RAGGIUNGERE LE STELLE” (VICTOR JARA)
di Francesco Cecconi
Victor Jara è stato ucciso 50 anni fa, due settimane prima di compiere 41 anni. Il nostro podcast racconta la sua vita e la sua musica.
Nel 1970 Salvador Allende, socialista, viene eletto Presidente del Cile, ma un presidente socialista che mantiene la promessa di nazionalizzare le ricche risorse minerarie è troppo per i potentati economici di Washington ed esiste anche il pericolo che il contagio di un governo di sinistra eletto democraticamente si estenda anche a Paesi strategicamente più rilevanti del campo occidentale. Francia e Italia, dove le formazioni di sinistra godono di ampi consensi, sono da tempo osservati speciali. Con un occhio alla politica e uno non meno importante all’economia, il duo Nixon-Kissinger inizia immediatamente a lavorare ai fianchi il governo di Unidad Pupular alimentando una sistematica destabilizzazione del Paese, fomentando scioperi, odio sociale e crisi economica, fino ad arrivare al colpo di Stato dei “codardi e dei traditori”, cosi li definirà Allende nel suo ultimo appello a Radio Magallanes dell’11 settembre 1973.
Santiago del Chile 16 settembre 1973. Dentro un lungo corridoio c’è la macabra esposizione di settanta cadaveri. Sono tutti giovani, gran parte studenti e operai, tutti portano i segni inconfondibili di percosse e letali ferite di arma da fuoco. Sono giovani militanti della formazioni di sinistra, attivisti di Unidad Popular, che negli anni precedenti si sono impegnati a favore del governo di Salvador Allende, l’esponente socialista eletto presidente del Cile nel 1970. Sono stati catturati nei rastrellamenti che si sono susseguiti nelle scuole e nei campus universitari dopo il colpo di Stato dell’11 settembre, sono stati condotti nell’impianto sportivo più grande di Santiago trasformato in un lager, torturati per avere informazioni sulle organizzazioni di appartenenza e infine uccisi.
E’ una vera e propria mattanza selettiva pensata ed attuata per eliminare ogni forma di opposizione, anche intellettuale, all’interno del Paese. Uno di questi cadaveri però presenta particolari segni di sevizie, su di lui si sono accaniti in maniera ancor più feroce, il particolare più agghiacciante è che prima di ucciderlo, in supremo segno di spregio, gli hanno spezzato le mani, quelle mani che per anni hanno impugnato una chitarra per raccontare in musica la sua gente: indios, operai e contadini. E’ il corpo di Victor Jara, il “cantore di Unidad Popular” nonché cantautore, regista e attivista politico. A riconoscerlo è sua moglie, la danzatrice inglese Joan Alison Turner.