PIRATI DI TERRAFERMA. LA PARABOLA DI RADIO FREE LONDON

Storie di Radio

Il logo di Radio Free London

 

di Francesco Cecconi (dalle memorie di Andy Walker)

NEL 1967 IL MARINE BROADCASTING ACT COSTRINGE ALLA CHIUSURA  LE RADIO OFF SHORE BRITANNICHE. UN ANNO DOPO UNA CIURMA DI PIRATI SENZA NAVE LEGA UN CAVO D’ANTENNA A UN EDIFICIO DI PROPRIETA’ DELLA BBC E INIZIA A TRASMETTERE SUI 225 METRI. LE AVVENTURE (E LE DISAVVENTURE) DI RADIO FREE LONDON.

Quando si ricordano i pirati dell’etere degli anni 60 il pensiero corre soprattutto a Radio Caroline, Radio Veronica e altre emittenti off shore che per aggirare i divieti imposti dalle legislazioni nazionali trasmettevano su navi ancorate al di fuori dei limiti delle acque territoriali dei singoli Stati. Difficile immaginare quindi che in quel particolare periodo storico, oggi rivissuto con nostalgia dagli appassionati di radio, esistessero anche gruppi di persone assai più spericolate che trasmettevano dalla terra ferma, rischiando in prima persona le severe sanzioni penali e pecuniarie previste dalle leggi anti pirateria emesse in quegli anni. Come è ben noto la golden age delle radio pirata off shore britanniche terminò nel 1967 con l’emanazione del Marine Broadcasting Act dell’11 luglio che ne decretò di fatto la chiusura. Un anno dopo un manipolo di temerari, in altro modo non sapremmo definirli, decise di riprendere questa esperienza, questa volta dalla terraferma, anzi nel cuore stesso della nazione: LONDRA!

Il Marine Broadcasting Act del 1967

 

L’emittente messa su da questi “pirati di terra” non poteva che chiamarsi Radio Free London (RFL) e rimase in onda, tra alterne vicende, nei 30 anni successivi. Al sottoscritto è capitato di ascoltarla nell’ultimo periodo di trasmissione, verso la fine del 1996. Scrissi loro una lettera spedendola come usava allora per via aerea e dopo alcuni mesi, durante i quali avevano subito un altro raid con sequestro delle apparecchiature, mi arrivò in risposta un opuscoletto fotocopiato contenente i ringraziamenti per l’ascolto e i fatti salienti della loro avventura on air  ricostruiti nel 1997 da Andy Walker uno degli animatori e speaker dell’emittente E’ da questo resoconto che abbiamo tratto la storia di questi pirati di terraferma che tra alterne fortune legarono il loro nome a Radio Free London  A corredo abbiamo aggiunto anche una clip audio del 1968 relativa ad una delle prime trasmissioni in onde medie.

L’ANNUNCIO DI RADIO FREE LONDON IN UNA REGISTRAZIONE DEL 1968

Radio Free London andò in onda per la prima volta, sulla lunghezza d’onda dei 225 metri, nell’agosto del 1968, nel primo anniversario della chiusura delle stazioni costiere britanniche. Un trasmettitore di potenza moderatamente elevata venne installato in un appartamento a Shepherd’s Bush, dove si incontravano molti ex membri dello staff di Radio Caroline. L’ antenna era un lungo cavo orizzontale che attraversava una strada e una linea ferroviaria ed era legato alla scala antincendio di un edificio della BBC. Questa fu la prima trasmissione di prova e nei giorni successivi RFL continuò a trasmettere a intermittenza la pubblicità del primo grande raduno della Free Radio Association, che si sarebbe tenuto a Trafalgar Square il 17 agosto di quell’anno. Si stima che circa 5.000 sostenitori di delle radio libere abbiano partecipato alla manifestazione, quando tra i relatori c’erano gli ex DJ pirata Robbie Dale, Stevi Merike, lan Damon, Spangles Muldoon e Lorne King. Un’ulteriore sorpresa per gli intervenuti fu l’apparizione del fondatore di Radio Caroline, Ronan O’Rahilly.

RFL iniziò ò a trasmettere ogni domenica fino all’inizio del 1969, quando cessò improvvisamente le trasmissioni.  Riapparsa brevemente in FM nel 1970, solo poche ore prima del lancio della stazione locale della BBC, Radio Free London non sarebbe stata riascoltata regolarmente fino al marzo 1973, programmando trasmissioni ogni fine settimana, questa volta sui  92,8 MHz. Questa fase di RFL durò fino al novembre 1974, quando quattro membri del personale furono catturati durante un raid a Hayes Comnnon in Kent, e ancora una volta RFL scomparve dalla scena radiofonica   londinese.  La seconda fase di servizio in FM si ebbe alla fine del 1977 durante una tempesta di neve, trasmettendo ancora una volta dai boschi e dai campi alla periferia di Londra, ma nel giro di dodici mesi la stazione si è spostò in un grattacielo nel sud di Londra. Questa fase di Radio Free London è stata la più lunga con oltre cinque anni di attività, con otto ore di programmazione trasmesse ogni domenica. Per tutti gli anni ’80 RFL poteva essere ascoltata con la sua programmazione comprendente la più sofisticata musica rock, ma l’ascolto della stazione iniziò a diminuire quando iniziarono gli anni ’90 con la graduale introduzione delle nuove stazioni radio legali che vanificarono l’esistenza delle stazioni pirata.

Il resoconto del London Evening Standard sul raid del 1997

 

L’ultima trasmissione ad alta potenza della stazione fu da Mottingham nel Kent quando fu ascoltata in stereo, con programmi in diretta e registrati, per due giorni durante il Natale 1992. Radio Free London rimase in silenzio fino al Marzo 1995 quando furomo effettuati test a bassa potenza  su 99 MHz in FM il mercoledì e la domenica sera. Dopo questa fase andarono in onda trasmissioni regolari due volte alla settimana per tre ore a notte. A causa della mancanza di risposta da parte del pubblico nel mese di novembre la stazione cessò le sue trasmissioni in FM passando alle onde corte, offrendo agli ascoltatori europei la possibilità di ascoltare la più antica stazione pirata terrestre del Regno Unito. Venne utilizzata la frequenza di 6400 KHz che in passato aveva ospitato altre stazioni, ma RFL decise di passare sui 6285 KHz pensando in questo modo di raggiungere più ascoltatori ma dopo alcuni mesi si preferì tornare ai 6400 KHz conseguendo ottimi risultati, con solo 15 watt di potenza erogati da una batteria per auto. Poco prima di Pasqua 96 venne installata una presa di corrente presso il sito che ospitava l’emittente che iniziò a trasmettere 24 ore su 24 la prima e la terza domenica del mese.  Nel giugno 1996 RFL iniziò a trasmettere anche sui 3945 KHz nella banda dei 76 metri nelle notti tra sabato e domenica mattina utilizzando le due frequenze in parallelo con programmi trasmessi su un riproduttore a cassette a ciclo continuo con quattro spettacoli di un’ora ripetuti ogni quattro ore.

Il teletext di una TV locale che informa del raid.

Durante la  settimana di Natale vennero diffuse 170 ore di trasmissione. Tutto stava funzionando regolarmente con un grande riscontro di lettere sia all’ indirizzo postale che nella casella email della radio. Si iniziò anche a usare un telefono cellulare per ricevere chiamate dagli ascoltatori  ma presto tutto si interruppe improvvisamente, quando alcuni bambini trovarono il sito della radio con le attrezzature. Venne deciso un ulteriore spostamento in un’area boschiva poco fuori Londra. Ma ciò che sarebbe accaduto domenica sera 20 aprile non poteva essere previsto. Dopo tre settimane di lavori, quando l’alimentazione di rete e due antenne erano state installate su nuovo sito in una zona boscosa attraversata dall’autostrada M25 vennero effettuati dei nuovi test di trasmissione che diedero ottimi risultati sia nel Regno Unito che nell’Europa continentale. Dopo poco più di 24 ore un addetto alla manutenzione autostradale si imbatté nell’installazione allertando le forze dell’ordine ritenendo che ci fosse la possibilità di un’azione terroristica. Gli svincoli 3 e 5 vennero chiusi per diverse ore e riaperti solo dopo che gli artificieri ebbero appurato che non si trattava di un allarme bomba. Ovviamente  la scoperta del sito provocò il sequestro delle apparecchiature e un nuovo blocco delle trasmissioni di Radio Free London che successivamente si spostò sui 5805 KHz fino alla definitiva chiusura delle trasmissioni.

SOURCE: NEWSLETTER N.1 ESTATE 1997 DI RADIO FREE LONDON