La contemporanea scomparsa di Paolo Tuffi e Galliano Vecchi ha suscitato profonda costernazione ed emozione in tutti quelli che li hanno conosciuti sia nella sfera pubblica che in quella privata. In ambito pubblico Tuffi e Vecchi hanno svolto per molti anni una intensa attività politica e amministrativa che per lungo tempo si è sviluppata all’interno della Democrazia Cristiana, il partito di maggioranza relativa a livello nazionale e quasi assoluta in provincia di Frosinone, inespugnabile roccaforte andreottiana dagli anni 50 fino al tracollo dei primi anni 90. Le correnti democristiane ciociare che si definivano andreottiane erano diverse e in perenne competizione fra di loro e Paolo Tuffi è stato uno degli esponenti di primo piano del partito fin da quando nei primi anni 70 inizia la sua scalata politica riuscendo a diventare uno dei più giovani sindaci italiani dell’epoca. In coincidenza con la sua elezione la Democrazia Cristiana raggiunge il numero di consensi più alto di sempre in ambito cittadino ed elegge 15 consiglieri su 30 ! Lo scossone ben assestato di Tuffi alla vecchia guardia democristiana fa emergere una nuova rampante generazione di democristiani che ben presto diventano protagonisti di questa nuova fase. Tra le nuove leve democristiane c’è anche Galliano Vecchi che insieme ad altri riesce a ricavarsi uno spazio di tutto rispetto all’interno del partito. Se l’importanza politica della persona si misura con le preferenze, Vecchi dimostra in più occasioni di saper stare al centro della scena, è diventato un personaggio di rilievo nel panorama politico locale. Gli anni 80 vedono l’inarrestabile scalata di Tuffi ai vertici provinciali e regionali del partito. Viene eletto consigliere regionale per il Lazio e nominato assessore all’urbanistica. Con le elezioni politiche del 5-6 aprile 1992 Tuffi raggiunge un altro importante traguardo: viene eletto deputato nell’XI legislatura. La vicenda di tangentopoli però è alle porte, nel giro di due anni si verificherà il crollo della prima repubblica e tra i vari stravolgimenti c’è anche la fine della carriera politica di Paolo Tuffi che di li a poco sarà costretto ad abbandonare la scena. Nei nostri archivi abbiamo ritrovato un documento sonoro per certi versi straordinario: Paolo Tuffi, intervistato da Marco Tagliaboschi, parla -ancora in veste di deputato- della situazione politica ed economica dell’epoca. L’occasione è una manifestazione politica al palazzetto dello sport di Alatri che vede la presenza di quello che sarà l’ultimo segretario nazionale della DC, il bresciano Mino Martinazzoli, sceso in campo a sostegno dei candidati DC al Comune di Alatri alle elezioni amministrative del dicembre 1993.
INTERVISTA DI PAOLO TUFFI A RADIO HERNICA – 1993 –
Ancora non si può prevedere il tracollo istituzionale che si verificherà di li a poco tempo e questa intervista può essere sicuramente considerata non solo come il canto del cigno di un importante esponente politico, ma anche come una delle ultime testimonianze delle tematiche e del lessico tipici della prima repubblica.
La presenza di Mino Martinazzoli, ultimo segretario della DC, proprio in quel particolare momento, in uno dei feudi più importanti del partito ha qualcosa di profetico. Anche la DC ciociara, il partito andreottiano dalle mille anime, subisce la drammatica scissione che porta i suoi esponenti nazionali e locali a posizionarsi all’interno dei nuovi schieramenti che si vanno delineando in Italia e Galliano Vecchi sceglie il centro destra all’interno del quale continua a fare politica, godendo sempre di una certa centralità, grazie soprattutto alla sua esperienza. Nel 2001 lo ritroviamo ancora in amministrazione con la prima giunta di centro destra del dopo Bruno Cicconi nel ruolo di assessore alla pubblica istruzione. Anche in questo caso abbiamo una testimonianza sonora di un suo intervento nel corso di un convegno sull’edilizia scolastica del 13 novembre 2001.
INTERVENTO DI GALLIANO VECCHI SULL’EDILIZIA SCOLASTICA – 2001 –