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CON IL DRONE IN VOLO SOPRA LA BADIA DELLA GLORIA

La Badia della Gloria è una delle tante testimonianze del prestigioso passato della nostra città. Acquisito a suo tempo al patrimonio pubblico del nostro comune, utilizzato sporadicamente per qualche manifestazione estiva, il sito, nonostante alcuni interventi conservativi, è di fatto abbandonato e allo stato non esistono concrete possibilità di un suo utilizzo per fini di pubblica utilità.

Il nostro amico Emanuel Calvario, utilizzando il suo drone per le riprese, ha realizzato un cortometraggio sulla Badia della Gloria ricostruendone la storia. Manuel ci ha gentilmente concesso l’utilizzo del suo lavoro e noi del sito di Radio Hernica siamo lieti di proporlo ai nostri ascoltatori/lettori.

La Badia di Santa Maria della Gloria è riconosciuta come bene di interesse storico artistico. Il complesso, costruito tutto in pietra tufacea di colore giallastro, costituisce un importante esempio di struttura monastica fortificata, munita di mura e torri su 3 lati, quasi che si trattasse di un vero e proprio castello, forse eretto su preesistenze più antiche. L’Abbazia fu voluta dal cardinale Ugolino Conti, futuro pontefice Gregorio IX, per il tramite dei monaci florensi della Badia di Sant’Angelo di Monte Mirteto, tra il 1226 e il 1231, e assegnata agli stessi monaci dell’Ordine.
Ebbe vicende complesse fin dalla sua fondazione: ciò che ne rimane reca i segni del tempo, che ha lasciato le sue tracce e buona memoria di ogni trasformazione subita nella forma e nell’uso. L’ultima è datata 1739, con il complesso ceduto alla famiglia Martinelli, che ne rimase proprietaria fino al 1995, quando fu acquistato dal Comune di Anagni.
Il documento più antico che riguarda la Badia è una bolla del 12 giugno 1232, nella quale sono elencati anche i beni del monastero. Questo era abitato da 12 monaci, oltre l’abate, e 24 conversi. L’Abbazia era esente dalla giurisdizione del vescovo di Anagni e di altri eventuali vescovi e soggetta direttamente al Papa; possedeva un ingente patrimonio terriero, in Anagni e nel territorio dell’agro pontino, fra Cisterna e Terracina, che la rendeva pari agli altri maggiori monasteri della regione. Anche prelati e autorità civili d’Inghilterra, per mostrare a Papa Gregorio IX la propria devozione, attribuirono alcuni benefici a Santa Maria della Gloria. Il complesso è stato oggetto di 2 importanti interventi di recupero nel 2000 e nel 2004.