OTTAVIO CAPOZIO IL TELEGRAFISTA UCCISO ALLE FOSSE ARDEATINE

OTTAVIO CAPOZIO, IL TELGRAFISTA UCCISO ALLE FOSSE ARDEATINE
IL 24 MARZO RICORRE L’ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE. TRA LE VITTIME OTTAVIO CAPOZIO, IMPIEGATO POSTALE E TELEGRAFISTA, IMPEGNATO IN ATTIVITA’ DI COLLEGAMENTO CON LA V ARMATA AMERICANA. QUESTA LA SUA BIOGRAFIA TRATTA DAL PORTALE DELL’ECOMUSEO CASILINO.

Ottavio Capozio era nato a Roma il 20 settembre 1922. Impiegato postale presso l’Ufficio della Regia Ferrovia, nel 1943 aderì al PCI della sezione di Tor Pignattara (Cellula capo Squadra Bellardini). Durante l’occupazione nazifascista e tramite il fratello Luigi entrò in contatto con il nucleo comunista di Belardino Nuccitelli, capo squadra del Gruppo Postelegrafonico presso l’Ufficio espressi di Roma Ferrovia, entrando così nel Movimento Comunista d’Italia.

Ottavio Capozio svolgeva differenti attività di sabotaggio: presso gli uffici di smistamento postali sottraeva la corrispondenza ai comandi germanici e alla Gestapo di Roma per informare i compagni denunciati; nel quartiere di Tor Pignattara invece collaborava con il cognato Domenico Polli (aderente al Partito Socialista Italiano) come informatore per la Va Armata americana dei transiti di mezzi corazzati tedeschi sulla via Casilina diretti al fronte di Cassino. Inoltre era fornitore di armi, soprattutto di fattura americana e inglese, ai propri compagni di Bandiera Rossa.

Durante una riunione clandestina nel bar caffè Tosoni di via Appia Nuova, Ottavio Capozio venne arrestato il 12 marzo 1944, insieme al cognato e ai suoi compagni del Gruppo Postelegrafonico. Venne brutalmente torturato a via Tasso e fucilato insieme al cognato presso le Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.